Affari internazionali: Cina e Nuova Zelanda firmano il nuovo Free Trade Agreement

Siglato per la prima volta nel 2008, il Free Trade Agreement (FTA) tra Cina e Nuova Zelanda ha aperto significative opportunità commerciali ed economiche tra i due Paesi ed è stato un punto di svolta nello sviluppo di una più stretta cooperazione in diversi settori.

Ad oggi, infatti, la Cina risulta essere il principale partner commerciale della Nuova Zelanda, ed è merito del FTA se il valore delle importazioni e delle esportazioni di beni e servizi tra i due Paesi dal 2008 è quadruplicato (da 8 miliardi a 32 miliardi di dollari).

Con l’intento, dunque, di incentivare ulteriormente la crescita economica (e soprattutto alla luce del Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), ossia l’accordo economico-commerciale tra i 10 Paesi dell’ASEAN più Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, firmato il 15 novembre 2020), Cina e Nuova Zelanda hanno lavorato alla revisione del FTA 2008 e ad un aggiornamento dello stesso.

Le principali modifiche interessano diversi settori e riguardano principalmente: ostacoli tecnici al commercio, procedure doganali, cooperazione e facilitazione degli scambi, regole di origine, accesso al mercato delle merci, concorrenza, e-commerce, ambiente etc.

A titolo esemplificativo, per quanto riguarda le regole d’origine, si prevede l’introduzione della possibilità per gli “esportatori autorizzati” di auto-dichiarare l’origine delle loro merci e l’introduzione di nuove disposizioni che semplificano i processi per determinate spedizioni di merci.

Inoltre, diverse previsioni riguarderanno l’aumento della trasparenza, l’incoraggiamento all’uso delle tecnologie dell’informazione e in generale la riduzione della burocrazia e l’aumento degli scambi commerciali, in linea con quanto previsto dal RCEP.

In tale ottica, una ulteriore apertura si avrà con riguardo a quasi tutte le merci esportate dalla Nuova Zelanda, le quali potranno accedere in Cina senza tariffe doganali (ad eccezione di alcune merci particolari – come i latticini e la carta – che continueranno ad essere soggette a dazi fino al 2024, anno in cui anche le esportazioni di prodotti derivati dal latte e di carta ricavata dal legno avverranno a zero tariffe).

Nuova Zelanda e Cina hanno inoltre avviato i negoziati per la creazione di una “lista negativa” entro due anni dall’entrata in vigore del FTA aggiornato, che permetterà di delineare e fornire agli esportatori una linea guida semplice per determinare se le nuove previsioni appena descritte trovano applicazione alla loro area di attività in entrambi i mercati.

Marcello Mantelli
Avvocato in Milano e Torino

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