Contenzioso internazionale nel settore Moda in Francia | Case History

Vendita internazionale di merce in Francia

Tra una nota società italiana del settore moda, produttrice ed esportatrice di capi di abbigliamento di fascia premium-luxury ed una società francese operante nel mercato del retail parigino era in corso una relazione continuativa d’affari: la società italiana vendeva i propri capi alla società francese che poi li rivendeva al pubblico sul suolo transalpino. 

Il rapporto commerciale tra le parti era basato sul perfezionamento di contratti di vendita internazionale mediante l’invio di ordine di acquisto e conferme d’ordine emesse dal venditore ma mai sottoscritte dall’acquirente, con successiva consegna della merce a cura del venditore. Venivano quindi emessi ed allegati i documenti di trasporto, le fatture e le condizioni generali di vendita in lingua inglese del venditore, che tuttavia non venivano mai sottoscritte dal retailer.  

Il recupero del credito internazionale nel contesto del “rischio fallimento” del debitore 

Ad un certo punto della relazione l’acquirente francese entrava in difficoltà e non onorava più i pagamenti delle fatture. Tuttavia, la società italiana continuava a vendere merce al cliente, fino a quando non decideva di non più attendere i promessi pagamenti e ci incaricava del recupero del credito internazionale, maturato sino a quel momento e di importo piuttosto rilevante. 

La negoziazione basata sulla clausola di riserva di proprietà “implicita” in una vendita internazionale  

Stante la delicata situazione finanziaria della debitrice francese abbiamo sostenuto, attraverso un coordinamento tra legge italiana e francese, che la clausola di riserva di proprietà presente nelle condizioni generali di vendita trasmesse unitamente alla merce (ma mai firmate e quindi accettate espressamente dal debitore!) fosse stata accettata per ciascuna vendita dal retailer francese per fatti concludenti.  

Questo argomento si è rivelato un utile strumento di pressione negoziale che ci ha permesso di negoziare un accordo transattivo con la controparte mediante il quale abbiamo ottenuto la restituzione di tutta la merce giacente in magazzino acquistata dalla nostra cliente per un valore che ha coperto buona parte del credito in capitale fino ad allora maturato. 

L’azione è stata efficace ed ha consentito di recuperare il credito commerciale nella misura del possibile, data la situazione, e visto che, di lì a poco, si apriva una procedura concorsuale francese di redressement judiciaire a carico del debitore, poi trasformatasi in liquidazione giudiziaria, per l’assenza di presupposti per continuare l’impresa attraverso un piano di ristrutturazione del debito (e, sostanzialmente, per l’assenza di assets per soddisfare i creditori). 

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