Il caso: cittadina italiana residente in Svizzera e deceduta in Svizzera con eredi italiani
In seguito al decesso sul suolo elvetico di una cittadina italiana residente in Svizzera, vedova e senza figli, si apriva, davanti alle autorità svizzere, una successione ereditaria caratterizzata da vari elementi di internazionalità (e complessità).
L’avvocata svizzera, incaricata di gestire l’eredità in veste di curatrice della successione, individuava, tramite emissione del relativo certificato successorio svizzero, trentanove eredi, cittadini italiani, quasi tutti residenti in Italia, salvo alcuni residenti in Germania.
Conseguentemente, la curatrice, dopo aver ricostruito il patrimonio ereditario della defunta e pagato i debiti, contattava i trentanove eredi italiani, informandoli della delazione in loro favore e chiedendo loro di comunicare se intendevano accettare o rinunciare all’eredità internazionale.
Il nostro parere legale: gli eredi erano sedici e non trentanove!
Venivamo quindi contattati da due degli eredi i quali, sebbene intenzionati in prima battuta a rinunciare all’eredità sia per la difficoltà derivanti dalla comprensione della normativa svizzera sia per il timore che i costi di accettazione superassero i benefici eventualmente conseguibili, ci richiedevano un parere legale sulla questione allo scopo di valutare se accettare o rinunciare all’eredità svizzera.
Dall’esame dei documenti e dallo studio del caso rilevavamo un errore nell’applicazione della legge italiana da parte della curatrice svizzera: dal nostro punto di vista, infatti, gli eredi erano sedici (tra cui rientravano i nostri clienti), e non trentanove, come erroneamente attestato dal notaio elvetico.
Il curatore svizzero trasmetteva quindi il nostro parere legale all’Istituto di diritto comparato svizzero che accoglieva integralmente le nostre conclusioni: conseguentemente alle questioni di diritto materiale (in particolare individuazione degli eredi e termini per l’accettazione dell’eredità) si sarebbe dovuta applicare la legge italiana, mentre a quelle di natura formale la legge svizzera.
Successivamente il curatore provvedeva a modificare un nuovo certificato successorio svizzero indicando gli eredi corretti nel numero di sedici, che quindi beneficiarono di una quota ereditaria superiore rispetto a quella prospettata inizialmente dalla stessa curatrice svizzera.
La liquidazione degli assets ereditari: l’incasso delle somme dalla banca svizzera
In seguito, previo accertamento del saldo positivo dell’eredità ed esclusa la presenza di eventuali ulteriori debiti, venivamo delegati da tutti gli altri eredi a porre in essere tutte le attività necessarie ad incassare le somme ereditarie loro spettanti, giacenti presso un conto corrente di una banca svizzera, la quale, ricevuta la necessaria documentazione, provvedeva al pagamento delle somme in loro favore.
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