
La Corea del Sud rappresenta da tempo una delle mete più interessanti per gli esportatori italiani che intendono intraprendere strategie di espansione commerciale all’estero, anche attraverso la costituzione di nuove società in modo da operare direttamente dal Paese.
Le principali tipologie societarie sudcoreane sono regolate dal Commercial Act No. 1000 del 2002:
– società di persone, denominata Hapmyong Hwesa
– società in accomandita semplice, Hapja Hwesa
– società a responsabilità limitata, Joosik Hwesa
– società in nome collettivo, Hapja Johap
– società simili alle S.r.l. USA, Yuhan Chae Hwesa
Il Commercial Act prevede le seguenti modalità di presenza di un investitore estero:
– l’ufficio di rappresentanza (liaison office) che può svolgere solo attività ausiliarie per la casa madre e non è soggetto a tassazione poiché, per definizione, non può produrre reddito
– la branch che non richiede la costituzione di una società, a differenza della subsidiary
– la subsidiary che è una società a capitale estero soggetta al diritto coreano.
Nel caso di vendite dall’Italia in Corea del Sud, occorrerà invece preoccuparsi di operare in sicurezza con le controparti sudcoreane, ad esempio mediante un contratto di distribuzione internazionale, in modo da prevenire, tra gli altri, il rischio di mancato pagamento.
A questo scopo, sarà bene in particolare:
i. chiedere informazioni sulla situazione economico-patrimoniale del debitore
ii. monitorare periodicamente il partner chiedendo informazioni
iii. regolare il rapporto con un contratto chiaro e completo (contratto autoregolato) non basandosi su testi o modelli-tipo proposti dal partner
iv. predisporre il testo contrattuale con il proprio legale e proporlo alla controparte
v. pattuire modalità di pagamento sicure tramite lettera di credito o assistere il pagamento pattuito con garanzie bancarie a prima richiesta secondo la disciplina della Camera di Commercio Internazionale (da richiamare nei testi delle lettere di credito e delle garanzie bancarie).
Qualora nonostante le predette cautele, dovesse rendersi necessario avviare un’azione legale per il recupero del credito, occorrerà tenere presente che la maggior parte delle liti commerciali in Corea del Sud sono risolte attraverso azioni civili davanti alle Corti sudcoreane, sebbene si registra da tempo uno sviluppo dei metodi ADR, in particolare dell’arbitrato internazionale.
Infine, dovrà essere tenuta in considerazione la circostanza che, sebbene le spese di lite vengano liquidate con la sentenza che decide la causa (vige il principio di soccombenza), i costi dei legali non vengono recuperati in genere per intero, il ché rafforza la necessità sopra accennata di prevenire eventuali contenziosi facendo ricorso a contratti internazionali chiari e completi.
Luca Davini
Avvocato in Milano e Torino
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