Con oltre 38 milioni di abitanti la Polonia è il più grande mercato dell’Europa centro-orientale e, grazie alla crescita del potere d’acquisto dei salari, rappresenta una importante destinazione per l’export italiano e regionale, tale da essersi conquistata il soprannome di “Cina d’Europa”.
Le relazioni economiche e commerciali tra Italia e Polonia si sono rafforzate negli anni, con positivi trend di crescita degli scambi bilaterali e notevoli investimenti diretti italiani in Polonia. L’Italia è il terzo partner commerciale e il quarto Paese fornitore della Polonia con un valore di oltre 12 miliardi di euro. Opportunità si prospettano in ambito agroalimentare, chimica, costruzioni, macchinari e apparecchiature, abbigliamento, salute e benessere, trasporto.
Il settore terziario rappresenta uno dei punti di forza dell’economia polacca con il 64% del PIL; segue il settore industriale con il 30% del PIL e una costante crescita dei settori meccanico, automobilistico ed aereo. I tradizionali settori industriali del paese sono: industria pesante (carbone, acciaio, ferro), chimica, elettronica, automobilistica e navale.
Il settore agricolo contribuisce alla formazione del PIL per il 3% ed ha visto negli ultimi anni il verificarsi di un boom produttivo. La Polonia è anche il maggiore punto di snodo tra l’Europa centrale e l’Europa Orientale con gare d’appalto programmate per il settore stradale per un valore di circa 20 miliardi. Il trasporto ferroviario conta 19.132 km di ferrovie, nel quale saranno allocati investimenti per oltre 66 miliardi/PLN entro il 2023.
Per far conoscere le opportunità che le imprese possono cogliere ed aiutarle ad operare in quest’area il Ceipiemonte propone il prossimo 25 febbraio un incontro informativo e di orientamento al mercato durante il quale l’Avv. Luca Davini, in qualità di correlatore, fornirà alle imprese partecipanti utili consigli pratici per negoziare contratti internazionali di vendita, agenzia e distribuzione con controparti polacche, cui seguiranno momenti di approfondimento individuali o a piccoli gruppi settoriali.
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