Il 25 settembre u.s. è stato firmato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per lo spazio, Riccardo Fraccaro, un accordo tra Italia e Stati Uniti per l’esplorazione della Luna. L’Italia diventa così il primo Paese europeo a firmare con gli Stati Uniti un accordo bilaterale sull’esplorazione lunare.
L’intesa così stipulata prevede per l’Italia un posto tra i partner del programma Artemis, che ha come obiettivo quello di riportare l’uomo sulla Luna per il 2024. L’obiettivo è “allargare il mercato agli operatori commerciali non esclusivamente spaziali e creare un volano che incrementerà la competitività e la crescita di entrambi i nostri Paesi“, ha sottolineato Fraccaro riferendosi ai possibili sviluppi dell’accordo.
Inoltre, l’intento è quello di utilizzare la Luna come base operativa per l’esplorazione dello spazio e per lo sviluppo della missione ExoMars che porterà l’uomo anche su Marte.
L’accordo così strutturato frutterebbe circa 1 miliardo di euro per l’industria nazionale, fornendo all’Italia, oltre al contributo sul piano tecnico e scientifico, le tecnologie utili alla costruzione di moduli abitativi per l’equipaggio, alla conduzione di esperimenti e indagini scientifiche sulla superficie lunare e alla fornitura di servizi di telecomunicazione attraverso risorse di superficie e costellazioni orbitali lunari.
In tal senso, grazie alla cooperazione con gli Usa, il nostro Paese – che impiega attualmente 8.000 lavoratori e genera un fatturato annuo di circa 2 miliardi di euro – beneficerà anche di un ritorno industriale diretto, oltre agli effetti positivi per tutto il settore innovativo della new space economy.
Considerate queste premesse, la possibilità concreta di imprese private ed autorità pubbliche di investire nello spazio darà luogo in un futuro non molto lontano a nuovi tipi di contratti commerciali e di contenzioso su questioni giuridiche spaziali.
Anche per l’industria ed il commercio che si svilupperanno nello spazio, ad esempio nel settore dell’estrazione e del commercio di materia prime rare, occorrerà quindi predisporre contratti spaziali internazionali su misura al fine di #fareaffariinsicurezza.
Marcello Mantelli
Avvocato in Milano e Torino
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